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Dio e uomo non sono tra loro in antitesi, viceversa s'integrano in un'unica prospettiva: la dinamica creativa. Il loro rapporto è l'asse intorno a cui gravita problematicamente il pensiero religioso, politico e scientifico. Da tale processo ascensivo derivano la conoscenza e l'ampliamento dei poteri dell'uomo e l'intellezione progressiva di Dio, quindi del cosmo, poiché è ritenuto esservi analogia e corrispondenza tra la gradualità del processo conoscitivo dell'individuo e l'evoluzione della natura: che è un tutt'uno di riordino-trasformazione-umanizzazione. Conoscere i segreti della natura è conoscere le opere di Dio. E conoscere le opere Dio nella creazione è conoscere Dio stesso, poiché Dio abita in ogni opera o corpo visibile e invisibile. L'uno e l'altro versante della ricerca debbono poi coincidere, sortendo i medesimi esiti conoscitivi, sia in campo esegetico sia nel campo dell'indagine sperimentale. Alla base v'è la fede nell'infallibilità della rivelazione divina, contenuta non solo nella Bibbia, ma anche, e in modo ancor più vivo, nella natura e nell'interiorità umana.